Per la Festa di San Filippo Neri
Nel giorno della memoria di San Filippo Neri proponiamo la lettura di un estratto del diario di don Giuseppe Canovai, scritto nel 1923 a soli 19 anni. In queste poche righe, nate in seguito a di una giornata di esercizi spirituali, il giovane Giuseppe Canovai concludeva: “tutto è vano, vanità di vanità come diceva S. Filippo, unica realtà Dio”
“Ecco, la prima giornata dei miei Esercizi è finita… Mi pare ora che mi muovevo da Piazza S. Pietro verso Villa Carpegna ed ora una giornata è già passata e passeranno presto le altre due e verrà la Domenica di Pasqua e poi tornerò nel vortice affannoso della vita ordinaria e poi gli esami, le vacanze e poi di nuovo via via, con la velocità del vento fugge la vita. Ma questo pensiero che fa tremare e scoraggiare gli increduli, che fa esclamare a Leopardi «La grande vanità del tutto», questa nullità che per altri è morte, per noi, alunni della scuola dolorosa del Calvario, è fonte di vita e di forza; ebbene se tutto passa incerto e caduco fissiamoci in Dio, Egli non passerà mai, Egli l’eterna-mente stante. E se tutto vacilla d’intorno, nella fede, nella Chiesa, in Dio troviamo forza e coraggio.
Ecco quale mi pare che possa essere, quindi, la conclusione di questa mia giornata di esercizi: tutto è vano, vanità di vanità come diceva S. Filippo, unica realtà Dio, quindi misuriamo tutto alla stregua delle verità divine, meditiamo le verità eterne, non pensiamo che a Dio, miglioriamo la nostra vita, facciamoci degni di ricevere gli eterni premi del Cielo dal nostro divino Maestro.“