Regem venturum Dominum: la tradizionale novena di Natale

novena-nataleCol sacro tempo dell’Avvento ha inizio l’anno liturgico nel quale la Chiesa rivive la storia della Salvezza dispiegando, nell’umana temporalità, l’eternità dell’Amore di Dio. Giacché il principio della vita richiama subito il suo fine, l’attesa è anzitutto orientata alla fine dei tempi, a quando Cristo tornerà glorioso nel mondo per compiere il Suo Regno di Pace e Giustizia. L’immersione in questo tempo santo è anche il memoriale della prima venuta di Gesù, il Verbo Incarnato che, nel “sì” dell’Immacolata Vergine Maria, ha piantato la sua Spada nel mondo, a condanna del peccato, a riconquista dell’umanità.

Avvicinandosi il Santo Natale, nella Chiesa e nel mondo tutto si dispone a quell’evento in cui l’Eternità si fa umana, i cieli si piegano a toccare la terra e Dio, Creatore onnipotente, per Amore delle Sue creature si piega nella loro finitezza per riconquistarle a Sé. Nei nove giorni che precedono la Nascita del Salvatore, la pia pratica della Novena di Natale dispone il cuore e la mente del popolo redento al momento eterno della nascita di Cristo.

novena-nataleStoricamente gli albori di questa devozione si riscontrano ai tempi del Concilio di Toledo del 694 in cui questa pratica si menziona per la prima volta, ma è nel XVII secolo che la devozione comincia a diffondersi ampiamente anche fuori dalla Spagna.
La forma che è entrata nella tradizione sino ai giorni nostri risale al Natale del 1720 quando a Torino, nella chiesa dell’Immacolata, esordì con la struttura liturgica accuratamente elaborata da padre Vacchetta, sacerdote vincenziano morto in odore di santità. La Novena prende il sapore di una preghiera che trascende la storia e vuole superare il tempo, fede ardente del popolo cristiano che si fa culla per la venuta di Gesù Bambino.

Il primo senso della Novena di Natale è di tipo Allegorico, tale preghiera è infatti frutto della tradizione e ispirata al tempo in cui gli Apostoli pregarono incessantemente con Maria nel Cenacolo per tutti i nove giorni che separarono l’Ascensione di nostro Signore Gesù al cielo dalla discesa dello Spirito Santo durante la Pentecoste. Un tempo, quindi, di attesa del Dio annunziato dove la fede schiera tutto in ordine all’avvento del Signore, la speranza gioisce ed esulta già di beatitudine e la carità irradia il mondo di quell’amore trasformante già ricevuto.

novena-nataleL’ingresso nella Novena di Natale rimanda anche ad un senso mistagogico dell’attesa: un gesto di affezione in cui la Chiesa si stringe a Maria per contemplare il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Nove giorni di preghiera in partecipazione dei nove mesi che la Vergine Santa trascorse con Gesù in seno. La santa gravidanza di Maria, attesa che il Dio già incarnato nell’umanità e già visibile al Suo cuore innamorato, divenga visibile al mondo intero e si faccia Lui solo Via, Verità e Vita. Così, nell’esercizio della Novena, il cuore devoto si stringe a Cristo e rivive gli atti di fede e di amore di Maria, offrendosi al Dio già offerto che ogni giorno si fa più manifesto sino all’accecante gioia della Sua nascita, pregustazione della visione beatifica.

Da ciò segue il valore spirituale della santa Novena: un tempo di ringraziamento e di adorazione a quel Dio che si è fatto conoscibile e Salvatore d’ogni uomo, ma anche un tempo di invocazione e di preparazione affinché l’umanità peccatrice non manchi di accogliere la Misericordia fatta Carne e in Cristo si elegga alla partecipazione del Suo Regno. Un Dio misterioso e invisibile che incontra la purezza della Vergine; i profeti l’annunziarono e con fede fu accolto da Lei che al Suo Amore fu docile, credette e custodì il Verbo nel suo seno, attendendoLo orante e amante. La Novena, allo stesso modo, riscopre le profezie della Nascita di Gesù dell’Antico Testamento nelle quali è espresso il profondo anelito messianico in cui l’umanità di Cristo, centro e riferimento del creato, con la venuta sulla terra, firma l’eterna Sua presenza nella storia degli uomini.

Nella supplica per la Sua venuta, si acclama propriamente Gesù come Luce e Pace, Rugiada e Dolcezza, Novità e Re Potente, Dominatore Universale, Bambino e Signore Giusto. La Novena di Natale è il desiderio dell’uomo di fermare il tempo e, nel divenire imperfetto e continuo del mondo, voler cogliere la realtà del Dio tra noi e adorarLo: Regem venturum Dominum, venite adoremus

Dopo il canto delle profezie che sono l’annuncio del Dio vivente, la preghiera del polisalmo risuona come atto di fede del cuore umile che risponde al dono infinito del Creatore ordinandovi tutto il creato: Laetentur Coeli et exultet terra. L’animo dell’uomo è pronto ad accogliere il Rendentore, così come il mondo l’Eterno Re con l’inno En clara vox redàrguit, obscùra quaeque pèrsonans; è l’attesa del popolo adorante e consapevole che c’è la Salvezza, l’Agnello, il quale nel grembo di Maria viene a cancellare ogni colpa. Lectio e meditatio dei brani biblici che accompagnano al Natale, preparano la contemplatio della Nascita di Gesù, Bambino in Maria: le antifone maggiori lo riconoscono Rex Dominus terrae, Sapientia, Adonai, Radix Jesse, Clavis David, Oriens, Rex gentium, Emmanuel e coronano il solenne canto dell’umanità che si fa tutt’uno colla Vergine Corredentrice nel Magnificat.

L’Opera Familia Christi fa sua la pia pratica della Novena di Natale da anni, promuovendone la diffusione e impegnandosi a offrirne la liturgia nella Chiesa. L’Opera cura la realizzazione del servizio liturgico e canoro affinché la preghiera sia anche bellezza che, in quanto splendore della Verità che è Cristo stesso che viene, sia strumento all’umana finitezza per ricondurre lo sguardo del cuore dal creato al creatore a prepararsi santamente al Santo Natale.