O Oriens: Antifona Maggiore del 21 dicembre
O Oriens, splendor et lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina sedentes in tenebris,
et umbra mortis.
O astro che sorgi, splendore della luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina coloro che giaciono nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Se per le antifone dei giorni precedenti potevamo collocarci in momenti precisi della storia della salvezza, in quella odierna in cui il Messia futuro viene invocato come “splendore di luce eterna” oltre che “sole di giustizia” potremmo davvero percorrere l’intera Scrittura e non si conterebbero i versi nei quali si fa menzione di Dio come Luce. Dalla luce accecante della Gloria del Signore nell’Antico Testamento, risiedente nel Sancta Sanctorum del Tempio (ovvero la sua stanza più interna), alla definizione che Gesù fa di se stesso in Gv 8,12 “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre”.
Le Sacre Scritture ci parlano della luce che splende nelle tenebre (Gv 1,5): Cristo. Anche coloro che lo accolgono devono brillare come astro in mezzo ad una generazione degenere e perversa (Fil 2,15). Pensiamo infine al Benedictus in cui S.Zaccaria, egli annuncia il Cristo che viene: “verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte”.