Istruzione sul Venerdì Santo, dal Manuale di Filotea di Riva
Il Venerdì Santo si chiama Parascere, che vuol dire Preparazione: per indicare che in tal giorno i Giudei preparavano tutto l’occorrente per il sabato compreso negli otto dì della Pasqua, in cui veniva proibito qualunque lavoro, ed anche la preparazione del cibo; per avvisare i cristiani di prepararsi spiritualmente alla prossima Santa Pasqua.
Si legge il Vangelo e si fa la predica della Passione di Gesù Cristo per invitare tutti i fedeli: a leggerla e meditarla con divozione; a ringraziare Gesù Cristo per il suo amore dimostratoe i nel patire tanto per noi; ad imitarlo davvero, mortificando le nostre passioni e distruggendo in noi il peccato che fu il vero crocifissore di Gesù Cristo.
Si prega per tutti gli Stati e per tutte le Nazioni del mondo per indicare: che Gesù Cristo ha sparso il suo sangue per tutti gli uomini; che la sua redenzione è così copiosa da poter pagar sovrabbondantemente i debiti di tutti, per quanto vecchi ed enormi, solo che si unisca ai suoi meriti una penitenza sincera per parte di chi ha peccato.
Non si dice alcuna Messa, perché nel giorno in cui Cristo ha compiuto il suo sacrificio visibile e cruento coll’effusione del proprio sangue, non conviene il nostro sacrificio che è incruento, quindi soltanto commemorativo di quello che è compiuto sopra il Calvario, sebbene per l’identità della vittima che si sacrifica contenga in sé tutti i meriti, e rinnovi a pro nostro tutti gli effetti che furono prodotti dal primo.
Si lasciano nudi tutti gli Altari: per significare la nudità di Cristo nella flagellazione e sulla Croce; per indicarci che Gesù Cristo in tal giorno fu spogliato non solamente d’ogni veste, ma ancor d’ogni seguito, dacchè i suoi Apostoli si diedero alla fuga; per ispirarci i sentimenti di disprezzo per le vanità della terra, condannate da Gesù Cristo con tante sue umiliazioni; perché si rappresenti la tristezza della Chiesa per la morte del Figlioul di Dio.
Si adora solamente la Croce: per dimostrare col fatto che Gesù Cristo, morendo su di essa la nobilitò, la santificò, la rese adorabile in tutto il mondo; per indicare la stima che noi, come veri credenti, professiamo a tutto ciò che servì di strumento alla nostra redenzione.
Si bacia il Crocifisso: per indicare che per mezzo della Passione Iddio si è riconciliato coll’uomo, il Cielo ha fatto pace colla terra; per imprimere nel nostro cuore l’amore della Croce indispensabile a portarsi per arrivare a salute; per impegnar Gesù Cristo ad accordarci tutti quei beni che colla sua morte di Croce ci ha procurati. Si deve quindi adorare la Croce: con spirito di compunzione, riconoscendo che i nostri peccati furono la vera causa per cui su di essa morì Gesù Cristo, poiché colla sua morrte ha soddisfatto per noi alla divina Giustizia; con volontà risoluta di sempre onorare la Croce, pigliando dalle mani di Dio, tutte le mistiche croci da cui possiamo essere travagliati.